SENGIO ALTO

Punta della compagnia” (topon. proposto, 1600 m circa), parete sud-est

Spigolo Elisa”, Nicola Bottazzin, Nicoletta Tacchetto e Francesco Lamo, conclusa il 4 aprile 2019

Relazione scaricabile in formato PDF: Relazione Spigolo Elisa

L’itinerario, dalle caratteristiche classiche, appare evidente solo sulla verticale dello spigolo/pilastro di salita e permette di raggiungere una cima totalmente autonoma e staccata dalla parete retrostante, non quotata né nominata nella bibliografia-cartografia esistente e da ricerche effettuate. La salita stata realizzata esclusivamente con mezzi tradizionali e, solo successivamente e per rendere più scorrevoli e sicure le lunghezze di corda, sono stati posizionati alcuni spit a 4 soste e a 2 passaggi. Nel corso di ripetizione, il tracciato è stato ulteriormente ripulito con l’aiuto degli amici M. Cabbia, E. Paganin e S. Righetto.


ACCESSO. Dal Passo di Campogrosso seguire la Strada del Re (posto auto nei pressi della sbarra) e poi il sentiero della Loffa, che inizia poco oltre il Baffelan. Superare i tre Apostoli e le Torri delle Giare Bianche fino all’imbocco del vaio dei Formigari (scritta; lo stesso punto è raggiungibile dal Passo Pian delle Fugazze per il sentiero dell’Emmele e per il sentiero della Loffa con circa 10 minuti in più). Seguire il vaio per 10-15 minuti fino a che, sulla destra salendo, si nota un evidente pilastro con chiodi e cordoni di salita. Ore 0.50.

 

RELAZIONE.

1. Salire con elegante arrampicata il pilastro (cordoni e chiodi), superando anche un piccolo strapiombo fino a una sosta su stretta cengia con 2 spit (20 m; IV, IV+ e V+/VI-).

2. Traversare a destra 3 m e proseguire verticalmente superando una paretina verticale (2 chiodi e uno spit) fino alla base di un diedrino. Superarlo (2 chiodi) uscendo a sinistra e poi, tornando leggermente a destra, salire gradoni appigliati (chiodo e cordoni) fino alla sosta su chiodi (25 m; IV+, V+, V- e IV).

3. Continuare verticalmente lungo rampe (cordoni su sasso incastrato e clessidre e un chiodo) fino ad uscire su una rampa erbosa tra mughi e sostare su 2 spit (20 m; IV+)

4. Salire un diedrino (chiodo), obliquare leggermente a sinistra (chiodo) fino a uno spit su placca. Traversare a sinistra oltre uno spigolo e salire (chiodi, eccentrici incastrati e cordoni) fino a un ripiano con pianta e cordone. Continuare per balze erbose fra i mughi e poi a sinistra alla sosta con 2 spit. (35 m; V, IV+ e poi facile). N.B. Con una doppia da 60 metri si torna al vaio dei Formigari.

5. Alzersi 2 metri, traversare a sinistra e poi obliquamente ancora a sinistra (3 chiodi roccia molto bella) fino a salire (gradoni erbosi) alla sosta su nicchia con 2 chiodi (15 metri; V- e poi III-IV).

6. Salire il caminetto inizialmente ostico (clessidre e chiodi, cordoni in posto) fino a sostare su ripiano con 2 spit (15 m; VI- e IV). Da questo punto si consiglia di indossare le scarpe da trekking.

7. Salire a sinistra e poi verticalmente fra i mughi fino a un cordone. Obliquamente a destra fra i mughi fino a un intaglio con cordone (40 m; II).

8. Verticalmente e poi verso sinistra fra i mughi fino a un cordone (25 m).

9. Salire per pendio ripido e poi verso sinistra e ancora verticalmente fra i mughi all‘esile cima con libro dei passaggi (50 m; II).


Caratteristiche tecniche della salita. Sviluppo 250 m, roccia buona, difficoltà massima VI-, mediamente IV e V. Via totalmente attrezzata, consigliati 9 rinvii, qualche moschettone e cordino.

DISCESA. Dalla cima, con una prima calata da 20 m, si raggiunge un’evidente pianta. Seconda doppia di 50 metri nel vaio sottostante (toponimo proposto “Vaio della compagnia”) fino a 2 chiodi e clessidra (destra idrografica del vaio). Terza ed ultima doppia lungo il vaio fino a raggiungere il vaio dei Formigari, da cui a piedi (qualche minuto) si ritorna all’attacco. Seguire il percorso a ritroso fino all’auto. Ore 1.30.