(G.Soldà, A.Amstadt, H. Flaschman, estate 1952)

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SVILUPPO: 160m
DIFFICOLTA’: D max V°
TEMPO DI SALITA: 2-3 ore
ROCCIA: generalmente buona. Attenzione a non muovere sassi nella cengia dell’ultima sosta


ACCESSO:
Ci sono varie possibilità. Da Campogrosso: raggiungere il Passo del Baffelan (dai sentieri 149 o 170) e continuare sul sentiero di Arroccamento fino al Passo degli Onari, al bivio a sinistra (sentiero 176) per un centinaio di metri fino a che, sulla destra si incontra un ometto, con tracce di sentiero si risale tra i mughi, in breve si arriva all’evidente camino dove c’è l’attacco della via. Dal Pian delle Fugazze per sentiero 170, raggiungere la Selletta Nord Ovest, al bivio a destra per sentiero 176, oltre l’ultima galleria, prima del passo degli Onari sulla sinistra si incontra un ometto con tracce di sentiero si risale tra i mughi, in breve si arriva all’evidente camino dove c’è l’attacco della via. (avvicinamento 1.00/1.30 ore)

DESCRIZIONE:

L1: Si sale verticali appena a sinistra del camino, i primi metri sono sprotetti (III°+) ma ci sono buone fessure per friends o nuts medio/grandi. Quando il camino si ristringe si è obbligati a traversare leggermente a sinistra. Finito il camino si trova un cordone su clessidra e poco dopo un (1 ch.) sulla sinistra. Si continua per facile canale (I-II°) fino ad arrivare alla sosta su mugo con cordone (30m)

L2: Salire a sinistra su grossi massi in facile arrampicata (III°), poi puntare nuovamente la parete (1 ch.), traversare leggermente a destra sfruttando poi un dietro (1 ch.). Bella arrampicata su buone prese (IV°), continuare per qualche metro fino a quando si perviene un cordone su clessidra, sopra di questo passo di (IV°+), giunti sotto un piccolo strapiombo sulla destra un pò nascosto cè un (1 ch.) continuare su buone prese (IV°) in divertente arrampicata (2 ch.) fino a quando si arriva alla sosta (3 ch.) (35m)

L3: Dalla sosta in verticale (III°) dopo un paio di metri si trova un cordone su clessidra. Leggera diagonale verso destra fino a raggiungere, sotto ad un tetto, una fessura (2 ch.) (III°+). superare direttamente lo strapiombo (V°) passo chiave della via. Poco sopra c’è uno spuntone, continuando (III°+) si trovano anche un paio di clessidre. In leggera diagonale a sinistra in facile arrampicata (III°) e poi (II°) si arriva ad una cengia dove ci sono due piastrine rosse per possibile sosta per chi vuole traversare a sinistra ed evitare la calata. Meglio comunque tirare dritti per altri 15m (II°) e poi (I°) fin sulla punta del pilastro dove si trova la sosta con (3 ch.) cordone e anello per calata di 10m. (50m)

L4: Dopo la calata risalire qualche metro fino a che si pervengono 2 vecchi chiodi di sosta. Da li rimontare i grossi massi (II°) e puntare all’evidente e verticale fessura (1 ch.) arrampicare su questa (III°+) e dopo qualche metro si trova un altro (1 ch.). Terminata la fessura le difficoltà diminuiscono (mu) e si fanno gli ultimi metri camminando su ghiaie mosse fin sotto una placca dove si trovano ( 2 ch.) di sosta (30m)

L5: salire sopra la sosta (II°+), poi elementare verso sinistra, prima su canale ghiaioso, poi per facile crestina (I-II°) fino in vetta dove si può sostare direttamente in croce (50m)

DISCESA:
Per l’unico sentiero che scende dalla vetta. Dopo un pò si inizia ad incontrare qualche bivio (ben segnalato) scegliere quindi il proprio ritorno verso il Pian delle Fugazze o Campogrosso.

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