RELAZIONE SCARICABILE IN PDF: VIA EQUILIBRIUM (.PDF)

DIFFICOLTA’: D+

SVILUPPO: 350m circa

ESPOSIZIONE: Nord

MATERIALE: Ramponi, 2piccozze, corde da 60 m, friends varie misure, può tornare utile qualche chiodo.

APRITORI: F.Canova e M.Stefani a comando alternato (2017)

DESCRIZIONE ITINERARIO:

Dalla base del grande diedro (nel quale si sviluppa la via Magrin-Rossato dell’81) risalire il conoide di neve con pendenza di 40°circa (dipende dalle condizioni d’innevamento) per poi obliquare verso destra seguendo la linea più logica caratterizzata da una serie di piccoli diedri e rocce gradinate ove la verticalità è minore, rimanendo a circa una decina/quindicina di metri dal gran diedro, fino a raggiungere la prima sosta (3 chiodi oltre a quelli di sosta, con buone possibilità di integrare ulteriormente con prot.veloci. Sosta su 3chiodi attrezzata per la calata, 40°/ IV,M4 continuo, 40m).

Rimontare la sosta con passo atletico leggermente verso destra, per poi salire verticalmente la parete con linea diretta fino ad un corto diedrino appoggiato che termina al principio dell’evidente cengia. Seguirla verso destra per una decina di metri fino alla comoda sosta. (1 chiodo con buone possibilità di integrare ulteriormente con prot.veloci. Sosta su 2chiodi, libretto di via, IV,M4 passo M5 e III,M3, 40m).

Ora si affronta sicuramente la lunghezza più caratteristica dell’itinerario: si percorre interamente la sempre più esile cengia che tramite un esposto traverso permette di uscire dall’aperta parete raggiungendo il pendio di neve sovrastante. (2 chiodi, sosta su mugo, passi di II esposto, 40m).

Risalire il primo nevaio obliquando leggermente verso sinistra e puntando ad un corto canalino più verticale che conduce al secondo nevaio, in prossimità del Vajo Breve.(Possibile sosta su mughi, 50°/60°, passo 70°) *

Da qui immettersi con un piccolo traverso verso destra nel Vajo Breve, quindi risalirlo per poche decine di metri fino a quando si affaccia sul Vajo Invisibile (40°).

Qui si sviluppa un’evidentissima fessura di circa 15m la quale si supera con abile arrampicata in contrapposizione(consigliabile affrontarla senza zaino) terminando in un canalino più appoggiato. (Sosta su mugo con cordone, IV, M3, 60°).

Risalire quindi il pendio finale con percorso non obbligato fino la vetta, dalla quale in pochi minuti si raggiunge comodamente Bocchetta dei Fondi (40°).

E’ possibile evitare la lunghezza della fessura proseguendo più facilmente a destra per il Vajo Breve oppure per un bel ripido canalino ancora più a destra(uscita variante Vajo Breve)

*Variante Diretta: Da qui immettersi con un piccolo traverso verso destra nel Vajo Breve, discendere per pochi metri e prendere il bel diedro che sale con linea diretta il tozzo avancorpo adiacente fino alla sua sommità e di conseguenza, al pendio finale del Vajo Breve. (2 chiodi, sosta su mugo con cordone, III e M3 passi M4).

DISCESA:

Da Bocchetta Fondi discendere il Boale Dei Fondi (sentiero CAI 157,E5 ) e quindi come per l’accesso si ritorna a Campogrosso (1 ora e 15 minuti circa). Oppure per il bel Vajo delle Caure.


VAJO CON GUIDA ALPINA:

Piccole Dolomiti Sport collabora con un Asp. Guida Alpina, se vuoi fare un vajo con un professionista della montagna contattaci al 3281257258 oppure e-mail piccoledolomitisport@gmail.com


Foto dell’itinerario: