DEFINIZIONE
Con il termine Piccole Dolomiti, si intende il Massiccio del Pasubio, la Catena del Sengio Alto, il Gruppo del Carega e la Catena del Zevola – Tre Croci. Talvolta il Massiccio del Pasubio viene visto come estraneo alle Piccole Dolomiti.
CARATTERISTICHE
Questi rilievi sono formati da un arco che si sviluppa da sudest a nordovest per una lunghezza di circa 30 km e che culmina con la sua massima altezza a Cima Carega (2259 m), tutte dal carattere prettamente dolomitico, caratterizzato dalla presenza di guglie, pareti e ripide gole. Esse si sviluppano tra le provincie di Vicenza, Trento e Verona.
Il loro nome richiama le loro sorelle maggiori, le Dolomiti, a causa della roccia, la dolomia che le costituisce e a cui si aggiunge l’aggettivo “piccole” per la loro altitudine inferiore. Il termine è stato coniato da Francesco Meneghello nel 1925 trattando le montagne della zona in un articolo comparso nella rivista edita dal CAI.
Offrono scorci molto suggestivi e hanno la particolarità di poter essere facilmente raggiunte anche dall’escursionista non molto allenato. Essendo i primi rilievi che si incontrano salendo dalla pianura veneta, nelle giornate più serene permettono meravigliosi panorami sulle vallate sottostanti, sul mare della Laguna Veneta e addirittura agli Appennini Emiliani.
Nonostante la loro altitudine superi di poco i 2000 metri, sono montagne molto interessanti dal punto di vista alpinistico, offrendo pareti rocciose interessanti per gli scalatori come quelle sul Baffelan dove sono presenti vie in roccia di ogni difficoltà e grado; il sesto grado venne superato per la prima volta dall’alpinista recoarese Gino Soldà. Di particolare interesse alpinistico sono i vaj, stretti ed impervi solchi scavati dall’erosione dell’acqua e particolarmente suggestivi, trattandosi a volte di profonde incisioni con pareti rocciose verticali.
L’escursionismo e il trekking sono molto praticati, dal momento che le Piccole Dolomiti offrono una grande varietà di itinerari e di ogni tipo di difficoltà: ciò è dovuto al fatto che durante la Prima Guerra Mondiale furono fortificate dall’esercito italiano. Questo fatto permise di ampliare la preesistente rete di sentieri che le solcano: ne è un esempio la famosissima Strada delle 52 Gallerie, opera straordinaria di ingegneria militare che conduce da Bocchetta Campiglia alle Porte del Pasubio.
NEVE
Bisogna dire che a parità di quota le Piccole Dolomiti sono le montagne più nevose del Veneto e anche del Trentino, questo perchè la loro posizione geografica è strategica, esposte alla Pianura Padana con le loro cime che superano i 2000m sono un vero e proprio muro per i venti umidi dai quadranti meridionali che ad ogni peggioramento sbattono contro queste pareti causando l’effetto stau, dando luogo a precipitazioni insistenti e continue. Capitano comunque anche inverni secchi dove la neve scarseggia anche qui, vedasi l’inverno 2012 quando queste montagne erano brulle in pieno gennaio, cosa alquanto strana se andiamo pensare ad inverni molto nevosi come il 2004 o il 2013, come non ricordarsi poi del 2009 quando la stazione nivometrica di Campogrosso a 1500m ha superato i 4m di neve al suolo.