“Dente del Ciclope”

 (1550 m circa), Contrafforte S/O dei Sogi, Val dei Foxi (Massiccio del Pasubio)

Elegante quanto isolata struttura che, emergendo dalle baranciose pendici sud-occidentali dei Sogi, si protende quale silenziosa guardiana verso l’incontaminata Val di Foxi, immersa nel cuore del Pasubio più selvaggio.
Il percorso di seguito proposto rimanda a un alpinismo d’altri tempi: potrà quindi essere apprezzato solamente da chi predilige, rispetto al mero gesto arrampicatorio,
la conquista della cima e il magnifico panorama che quest’ultima regala.
La salita (e soprattutto la discesa), pur presentando difficoltà tecniche decisamente contenute, richiedono particolare attenzione lungo lo zoccolo, a causa del terreno spesso frastagliato: è quindi da affrontare solamente con esperienza alpinistica e passo sicuro.
Il toponimo della struttura è stato proposto da Matthias Stefani che nel 2022 ne raggiunse la cima per una via lungo la parete ovest (V/VI grado, discontinua e su roccia precaria). Successivamente, data la bellezza del luogo, è stato perciò ricercato un percorso alternativo, meno impegnativo e più sicuro, che permettesse di guadagnare comunque la caratteristica cuspide sommitale.


Via Normale al “Dente del Ciclope”

Difficoltà: Generalmente di II e III grado, con passi di III+ e un paio di metri di IV.

Esposizione: Ovest (lo zoccolo). Nord, Est e infine Sud (la cuspide del Dente).

Dislivello: 500/600 metri circa (dal piazzale al termine della sterrata fino alla cima).

Protezioni: Alcuni chiodi e cordoni per segnalare il percorso.

Materiale: NDA, corda singola da 60 m (o mezze corde), cordini, 3/4 rinvii, un paio di friend medi (non indispensabili), eventualmente scarpette d’arrampicata (da valutare a seconda delle proprie capacità), martello e qualche chiodo per ogni evenienza.

Periodo Consigliato: Primavera e autunno. Interessante anche nel periodo invernale (con presenza di neve indispensabili picozza e ramponi). Sconsigliata invece nel periodo estivo, soprattutto nelle calde giornate soleggiate.

Roccia: Delicata lungo le cenge dello zoccolo. Buona (a tratti anche ottima) sulla cuspide sommitale.

RELAZIONE SCARICABILE IN FORMATO PDF : Relazione Dente del Ciclope (.PDF)


Accesso stradale:

Dal Passo Pian delle Fugazze percorrere la Vallarsa (SS46), per una quindicina di minuti, fino al paesino di Anghebeni. Un centinaio di metri prima del distributore, proprio nei pressi del secondo semaforo all’inizio dell’abitato, abbandonare la statale e svoltare a destra. Dopo circa 1,5 km si giunge in località “Cà d’Austria” (728 m), dove la strada diviene sterrata (presente palina SAT). Se non si dispone di un’auto adatta allo sterrato conviene parcheggiare lungo i vari spiazzi al termine dell’asfalto, altrimenti è possibile proseguire direttamente fino al piazzale al termine della forestale.

Avvicinamento:

Percorrere la comoda forestale per circa 2 km (indicazioni SAT 102 per Bocchetta Foxi, Bocchetta delle Corde e Rifugio Lancia) fino a quando la strada termina in un ampio piazzale, nei pressi di due grandi briglie di contenimento. Rimontare la seconda (presente incisione “USBM 1958”) e portarsi sulla sponda opposta del torrente Rio Foxi. Una quindicina di metri a monte della briglia parte una timida traccia (grosso ometto) che prosegue in orizzontale verso destra.

Imboccarla e, dopo alcuni minuti in falso piano, risalire un erto ghiaione, rimanendone al centro (vari ometti). Dopo un centinaio di metri abbandonarlo e spostarsi una decina di metri a destra (viso a monte) entrando nell’adiacente faggeta (ometti). Proseguire salendo in obli- quo nel bosco (sempre verso destra), seguendo i vari ometti, fino alla base di una piccola costola rocciosa. Costeggiarla verso destra per una settantina di metri (ometti), fino a quando un evidente varco permette di superarla. Alzarsi per facili roccette e piccole cenge verso destra (freccia blu), quindi proseguire diritti per una cinquantina di metri lungo una timida traccia (ometti), raggiungendo così un ampio canalone ghiaioso, posto proprio sulla verticale della struttura che sorregge il Dente, ora ben visibile in tutta la sua eleganza. Continuare lungo le ghiaie per un centinaio di metri, fino ad uno sperone roccioso sulla sinistra con un’evidente freccia blu. Abbandonare il ghiaione e salire lo zoccolo per una decina di metri (terreno facile ma delicato, attenzione), quindi seguire una breve crestina di rocce rotte (bolli blu), superando infine uno sperone di ottima roccia (6/7 metri, II+). Dopo una trentina di metri svoltare a destra (freccia blu) seguendo la traccia che risale il pendio in direzione della parete, serpeggiando tra i baranci. In pochi minuti si perviene alla base di un evidente colatoio slavato (bollo blu), sul margine sinistro della parete, dove ha inizio lo zoccolo basale. Qui indossare casco e imbrago.
(30/40 min. dal parcheggio alla fine della forestale).

Zoccolo:

Risalire il colatoio superando in successione 3 brevi risalti, l’ultimo dei quali è attrezzato con una corda fissa (II grado e 2 metri di III+ o corda fissa da verificare). Seguire ora la traccia tra i mughi, prima una decina di metri verso sinistra e poi salendo fino alla successiva paretina (bolli blu). Qui si consiglia di legarsi e superare il tratto successivo in conserva (oppure effettuare un tiro di corda). Salire in obliquo verso destra (mugo con cordone) e, raggiunta una clessidra con cordone, continuare verso sinistra percorrendo orizzontalmente una cengia esposta con roccia delicata (1 chiodo e un cordone su ginepro) fino a raggiungere un mugo ben visibile nei pressi di uno spigoletto con roccia friabile (II esposto, attenzione; oltre lo spigoletto si trova un mugo con cordone per l’eventuale sosta). Riporre la corda e proseguire lungo un corridoio tra i mughi, superando poco dopo un mugo attrezzato per la calata di rientro. Salire ancora una ventina di metri per facili ma delicati risalti (bollo blu), quindi continuare verso sinistra tra i mughi (termine esposizione), fino a raggiungere un fitto pendio barancioso. Proseguire seguendo la traccia tra i mughi, in direzione dell’evidente diedro che incide la seconda fascia rocciosa, la quale sorregge il Dente, ora ammirabile in tutto il suo slancio. Seguire la traccia che sale in obliquo verso sinistra tra i baranci, superando un “aereo passaggio su mughi” (breve corda fissa in loco da verificare) e aggirando dopo alcune decine di metri la cresta che delimita la spalla settentrionale della fascia rocciosa. Si perviene così in un ampio canale nascosto, che poco più in alto diviene canalino roccioso. Salire lungo il canale per pochi metri fino ad un’evidente clessidra con cordone di sosta, posta alla base di un breve risalto verticale. (20/40 min.)


Salita al Dente:


L1:
Da qui si consiglia di legarsi e proseguire in conserva (oppure fare un tiro di corda). Superare il risalto (3/4 metri di III+, 1 chiodo) e dopo pochi metri salire in traverso (verso destra) la successiva paretina verticale (10 metri, III, 1 chiodo e 1 clessidra) che consente di rimontare la cresta dello spallone. Seguirla a piedi superando un grosso spuntone (attrezzato per la calata di rientro) portandosi alla base dello spigolo N/O del Dente, dove si sosta su 2 chiodi ad anello (30/35 m circa).

L2: Consigliato fare un tiro di corda. Salire lungo il filo dello spigolo fino ad una clessidra con cordone (III), superare una breve placca verticale sulla destra (2/3 metri di IV, fessura per friend medio), quindi tornare sul lato opposto dello spigolo (chiodo). Rimontare un terrazzino (altro chiodo) e superare un ultimo breve muretto verticale (III) che porta ad un’ampia cengia erbosa, dove si sosta su 1 chiodo e 1 clessidra (25 m).

L3: Seguire a piedi la cengia verso sinistra per 5/6 metri (presente mugo attrezzato per la calata di rientro) e superare una breve placchetta di ottima roccia verso sinistra (3/4 metri, III+, 1 chiodo). Salire poi un diedrino verticale (3 metri, III, clessidra con cordone) e proseguire a piedi fino a un caminetto poco più in alto, formato da grossi blocchi squadrati di roccia compatta (cordone), che permette di raggiungere una forcellina appena sotto alla cuspide sommitale. Sosta su grosso mugo. (40 m circa).

L4: Scendere (a piedi) un paio di metri sul lato opposto della forcellina fino alla base della paretina orientale della cuspide (chiodo) dove un facile traverso ascendente (II) accompagna sul versante meridionale del Dente. Una breve e facile crestina esposta di roccia ottima (chiodo, II+) permette di raggiungere il panoramico culmine della struttura, dal quale la fatica dell’ascesa viene ripagata pienamente da una meravigliosa vista sul Nodo Centrale del Carega, sulle strutture del Kerle, sul monte Zugna e sulle selvagge crode della Val di Foxi, dei Sogi e del Corno Battisti (20/25m circa. Libro di vetta). (30/50 min.)

Discesa:

La discesa dalla cuspide sommitale avviene in corda doppia lungo il versante nord.
Prima calata: per la verticale parete nord (molto caratteristica) fino alla cengia sottostante (mugo in vetta attrezzato, con corda singola prestare attenzione e fare i nodi alle corde, 30 m esatti).
Seconda calata: fino alla spalla sottostante (mugo attrezzato, 15 m).
Terza calata: lungo il canalino roccioso (spuntone attrezzato, 20/25 m).
Percorrere a ritroso l’accesso dello zoccolo fino al punto in cui inizia l’esposizione. Qui individuare un mugo attrezzato con cordone e anello. Una quarta calata (20/25 m) consente di superare la fascia rocciosa esposta, depositando sul primo tratto dello zoccolo basale.
Da qui scendere (con attenzione) lungo il percorso seguito durante l’accesso.

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